L’industria è uno dei settori trainanti della nostra economia ed è una risorsa strategica: ogni posto di lavoro creato nell’industria, infatti, ne origina fino a due in altri settori. È alla base dell’80% delle esportazioni e dell’80% della ricerca e innovazione condotti dai privati. Pur avendo per il 2020 l’obiettivo della quota Pil dell’industria al 20%, siamo ancora molto distanti dal raggiungerlo. Eppure dall’industria dipendono l’occupazione e quindi la ricchezza e il benessere dell’Italia. In questi cinque anni, ho lavorato in commissione Attività produttive alla redazione del piano Industria 4.0 che sta dando buoni risultati e ho presentato interrogazioni, ordini del giorno, mozioni e proposte di legge con l’obiettivo di rendere meno gravoso il carico burocratico e fiscale che pesa sulle imprese favorendo l’innovazione dei processi e dei prodotti.
Ecco il mio lavoro:
Industria 4.0, il rapporto della commissione Attività produttive
Come membro della commissione Attività produttive ho partecipato in prima persona alla redazione del rapporto su Industria 4.0 sulla base del quale il governo ha poi predisposto il ‘Piano Industria 4.0’. Nel nostro documento abbiamo proposto di articolare il modello da applicare al tessuto industriale italiano per l’Industria 4.0 sulla base di cinque pilastri: creare una governance per il sistema Paese; realizzare le infrastrutture abilitanti; formazione per le competenze digitali; ricerca sul territorio e centri di ricerca internazionali; open innovation e standard aperti.
La mia dichiarazione di voto sul decreto Mezzogiorno
Noi di Civici e Innovatori abbiamo votato a favore del decreto Mezzogiorno perché apprezziamo le misure previste tra le quali gli aiuti all’autoimprenditorialità dei giovani e l’istituzione delle Zone Economiche Speciali al Sud. Tuttavia abbiamo perso l’occasione di estendere le Zes a tutto il Paese, creando opportunità di impulso produttivo per il nostro sistema portuale e logistico. Inoltre, ne avrebbero potuto usufruire le zone terremotate e questo sarebbe stato estremamente importante per il loro rilancio. Infine, abbiamo chiesto al governo che impronti le misure per lo sviluppo seguendo un approccio integrato.
Qui il mio intervento in Aula: https://youtu.be/fQgYMSIgPl8
Qui il comunicato stampa: http://adrianagalgano.it/comunicati/decreto-mezzogiorno-zes-vanno-estese-tutto-paese/
Ordine del giorno sul decreto Mezzogiorno
Ho presentato questo ordine del giorno per chiedere al governo di valutare quanto disposto in ordine ai finanziamenti per la misura ‘Resto al Sud’ ovvero per promuovere l’apertura di imprese giovanili. In base a quanto stabilito nel decreto Mezzogiorno, infatti, queste risorse dovrebbero arrivare anche dal Fondo per lo sviluppo e la coesione che finanzia anche gli interventi del Piano straordinario delle periferie. Ho, quindi, sollecitato l’Esecutivo a stabilire se tale previsione sia volta ad escludere le assegnazioni in favore del Programma per le periferie, in virtù della rimodulazione prevista per il finanziamento della misura ‘Resto al Sud’.
Lo puoi leggere qui: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=9/04601/037&ramo=CAMERA&leg=17
Interrogazione su eccesso di ribasso negli appalti
Il Comune di Lecce ha indetto una gara per l’affidamento del servizio di consegna della corrispondenza postale. Appalto che è stato aggiudicato con un ribasso dell’82%. E’ evidente come sia economicamente insostenibile e soprattutto come non garantisca la qualità del servizio, penalizzando i cittadini, il rispetto della normativa sul lavoro e il sostentamento delle aziende. Ho, quindi, chiesto al governo cosa intenda fare, anche sul piano normativo, per evitare questi eccessi di ribasso.
Qui trovi l’interrogazione: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/12440&ramo=CAMERA&leg=17
Qui la risposta del governo: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/12440&ramo=CAMERA&leg=17
Qui il comunicato stampa: http://adrianagalgano.it/comunicati/appalti-evitare-eccessi-ribasso/
Interrogazione sul Piano europeo per l’acciaio
Il settore siderurgico è strategico per l’economia europea. L’Europa resta, infatti, il secondo produttore mondiale nonostante la crisi abbia già causato la perdita di 60mila posti di lavoro e un calo della produzione passata da 210 a 166 milioni di tonnellate. Per il suo rilancio, il Parlamento europeo ha approvato, nel 2014, il Piano d’azione per l’industria dell’acciaio: un documento, molto importante per l’Italia e l’Umbria, del quale non si conosce lo stato reale di attuazione. Ho deciso pertanto di chiedere al Governo di intervenire.
La puoi consultare qui: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=3/02026&ramo=CAMERA&leg=17
Qui il comunicato stampa: http://adrianagalgano.it/comunicati/2685/
Il mio intervento sul voto contrario al parere della commissione Politiche Ue sul Piano per l’acciaio
Il Piano europeo per l’acciaio è un’occasione irripetibile per la reindustrializzazione del nostro Paese. Scelta Civica ne condivideva gli obiettivi e intendeva garantire tutto il proprio sostegno affinché si realizzino. Proprio per questa ragione ho espresso voto contrario al parere della commissione Politiche Ue alla Camera. Parere che è incompleto e non affronta i temi di fondo ovvero quale politica industriale di settore l’Europa debba realizzare e il relativo sostegno all’azione del vice presidente della Commissione, Antonio Tajani, sugli aiuti di Stato e quale risposta dare a un eccesso di capacità produttiva ormai strutturale in Europa. In Scelta Civica c’è la piena consapevolezza che l’acciaio e l’energia sono settori strategici per raggiungere l’obiettivo 2020, che prevede il passaggio dal 16 al 20% della quota parte del Pil prodotto dall’industria.
Risoluzione sull’incentivazione delle attività commerciali nei comuni montani
Ho presentato questa risoluzione in commissione Attività produttive per favorire l’insediamento di imprese e attività commerciali nei comuni montani. Nel testo ho chiesto al governo un impegno ad assumere iniziative per definire un regime fiscale agevolato e semplificato, prevedendo sgravi fiscali, l’affrancamento dagli studi di settore e l’istituzione di «zone a fiscalità di vantaggio». Ho, inoltre, chiesto di sostenere la creazione di centri multifunzionali, ovvero negozi che allo stesso tempo vendono prodotti e svolgono servizi, coinvolgendo anche le associazioni locali e di adottare iniziative per incentivare la dotazione di siti internet da parte dei titolari di attività commerciali ed economiche, al fine di promuovere le loro produzioni e offerte. A questo proposito ho sollecitato l’Esecutivo a sostenere l’indizione di corsi di formazioni sull’e-commerce rivolti ai piccoli commercianti e produttori agricoli delle aree montane che, dalla vendita online, possono trarre vantaggi considerevoli in termini di aumento del fatturato.
Qui il testo: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=7/01394&ramo=CAMERA&leg=17
Interrogazione sull’aumento prezzi carburanti
Ho depositato questa interrogazione per chiedere al Governo quali iniziative intende attuare per evitare che, in Italia, il prezzo totale del carburante, sia in termini di benzina che di gasolio, nonostante il costo del greggio sia diminuito, continui ad essere tra i più cari in Europa. Nel testo si domanda anche quali misure si intendano assumere affinché le imposte non gravino in maniera così pesante sui prezzi alla pompa e, soprattutto, per evitare quel meccanismo perverso dell’imposta sulle imposte, ossia dell’Iva calcolata anche sulle accise.
Qui trovi l’interrogazione e la risposta del governo: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/07536&ramo=CAMERA&leg=17
Qui il comunicato stampa: http://adrianagalgano.it/comunicati/fisco-governo-lavori-per-abolire-iva-accise-carburanti/
Interrogazione sul settore del trasporto pesante
In Italia la dimensione media delle aziende attive nel settore dei trasporti è, in media, di 17,5 addetti e il 30% del totale dei costi in bilancio è rappresentato dalle spese per il carburante: per favorire il rilancio del settore ho presentato un’interrogazione in commissione per conoscere quali iniziative il Governo intenda mettere in campo per promuovere la crescita delle imprese del settore evitando la eccessiva frammentazione dell’offerta, per ridurre i costi del trasporto pesante attraverso l’utilizzo di combustibili alternativi, in particolare il metano, e per abbattere l’inquinamento.
Qui l’interrogazione e la risposta del governo: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/07192&ramo=CAMERA&leg=17
Qui il comunicato stampa: http://adrianagalgano.it/comunicati/trasporti-pesanti-legge-stabilita-misure-tagliare-costi-favorire-export/
Interrogazione su crisi delle piccole e medie imprese
Negli ultimi cinque anni, solo in Umbria, abbiamo perso il 9% del Pil regionale a seguito della chiusura di oltre 1.700 imprese artigiane con l’occupazione che scende e i fallimenti che, in controtendenza con la media nazionale, continuano a salire. Per invertire la tendenza, vanno messe in campo politiche specifiche per le micro e piccole aziende partendo dalle indicazioni dello ‘Small Business Act’. Nella mia interrogazione chiedo al Governo di fare il punto su quanto fatto e su quanto programmato su questo fronte.
La puoi leggere qui: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/06443&ramo=CAMERA&leg=17
Qui il comunicato con la replica del governo: http://adrianagalgano.it/comunicati/micro-e-piccole-imprese-misure-specifiche-per-rilanciarne-lo-sviluppo/
Interrogazione su ‘decreto Sblocca-debiti’
Il Governo Monti lo aveva predisposto per permettere alle amministrazioni pubbliche di saldare i debiti accumulati nei confronti di enti e imprese con l’obiettivo di restituire liquidità al tessuto imprenditoriale e una conseguente ricaduta sulla crescita stimata tra lo 0,5% e lo 0,7% del Pil. Tuttavia, la misura è stata ‘sabotata’ dalle Regioni, che hanno utilizzato quelle risorse per produrre nuova spesa pubblica, e ora rischia di trasformarsi in un boomerang che andrà a colpire i cittadini. Da qui l’interrogazione che ho presentato al ministro dell’Economia e delle Finanze per conoscere quali provvedimenti si intendano prendere nei confronti delle Regioni inadempienti e per evitare ricadute sui conti statali.
La trovi qui: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=3/01676&ramo=CAMERA&leg=17
Qui il video della discussione: https://youtu.be/AeiWQFN15e8
Qui il comunicato stampa: http://adrianagalgano.it/comunicati/debiti-pa-il-governo-lavori-per-ridurre-i-tempi-di-pagamento-a-30-giorni/
Interpellanza urgente sulla crisi del settore dell’editoria
La crisi che ha investito l’editoria nazionale e il comparto umbro con reti televisive, quotidiani e siti internet di informazione che hanno chiuso i battenti o hanno dichiarato lo stato di crisi introducendo i contratti di solidarietà sono al centro dell’interpellanza che ho presentato chiedendo al Presidente del Consiglio quali iniziative si stanno attuando per salvaguardare un settore che è presidio di pluralismo e democrazia e cui sono connessi migliaia di posti di lavoro.
Qui il testo: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=2/01024&ramo=CAMERA&leg=17
Qui il comunicato stampa: http://adrianagalgano.it/comunicati/ora-cronoprogramma-per-salvare-il-settore-delleditoria/
Mozione sul potenziamento delle infrastrutture delle telecomunicazioni
Elaborare una visione strategica nazionale per il settore delle telecomunicazioni per stimolare l’occupazione, aumentare la produttività delle imprese e della pubblica amministrazione e contribuire alla sostenibilità ambientale superando gli ostacoli e i ritardi strutturali che impediscono la diffusione delle nuove reti. Mira a centrare gli obiettivi imposti dall’Unione europea per la Digital Agenda 2020 la mozione che ho presentato e che è stata approvata in Aula alla Camera.
La puoi consultare qui: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=1/00681&ramo=CAMERA&leg=17
Emendamento al Ddl Destinazione Italia sul credito alle piccole e medie imprese
La restrizione del credito rappresenta il principale ostacolo per la ripresa, soprattutto per le piccole e medie imprese. Uno dei motivi di tale restrizione è dovuta al fatto che gli enti che erogano devono garantire i crediti con il proprio patrimonio, in una percentuale difficile da raggiungere anche perché le sofferenze, ovvero i crediti la cui riscossione non è certa, continuano a crescere. In questo panorama, l’azione dei confidi, che prestano garanzie per agevolare le imprese nell’accesso ai finanziamenti, è di vitale importanza. Per questo abbiamo presentato un emendamento che aveva l’obiettivo di consentire ai confidi sottoposti a vigilanza diretta da parte della Banca d’Italia di imputare al loro patrimonio i contributi ricevuti dallo Stato, dalle regioni e da altri enti pubblici. Era per noi incomprensibile il parere negativo del governo e della commissione. Lo abbiamo rimesso alla votazione dell’aula ed è stato bocciato dalla miopia congiunta di Pd e M5S che hanno perso un’occasione importante per far qualcosa di utile per le aziende.
Qui il video del mio intervento in Aula: https://youtu.be/cMTR7Yuvu-E
Ordine del giorno sul Durc
E’ stato approvato l’ordine del giorno che ho presentato sull’adozione di misure intese a velocizzare i tempi di attesa per il rilascio del documento di regolarità contributiva. Approvazione che si è tradotta in procedura Inps. Consentire alle imprese tempi di procedura più snelli e liberarle da inutili penalizzazioni burocratiche è uno strumento indispensabile per renderle più competitive.
Lo trovi qui: http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.asp?highLight=0&idAtto=3537&stile=7
Risoluzione sulla direttiva del ‘Made in’
Il governo ha accolto la risoluzione che ho presentato sul ‘Made in’, la normativa europea che prevede l’obbligo di indicazione di origine sui prodotti non alimentari importati dai vari Paesi. Una normativa che oggi non è stata ancora approvata per l’opposizione di alcuni Stati, tra i quali Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, nonostante si tratti di uno strumento cruciale per tutelare la qualità dei manufatti offerti ai consumatori ed evitare la contraffazione. Nella risoluzione dei Civici e Innovatori, a mia prima firma, si impegna l’Italia ad operarsi perché sia posta rapidamente in discussione in Commissione europea. Non possiamo, infatti, più permetterci perdite di tempo: secondo l’Ocse il 2,5% degli scambi mondiali è relativo proprio a beni contraffatti, per un valore di 461,85 miliardi di dollari, pari al Pil dell’Austria o alla somma del Pil di Irlanda e Repubblica Ceca. Solo in Italia il valore dei beni contraffatti è di 6,9 miliardi di euro con una perdita di gettito fiscale di 5,7 miliardi di euro e 100mila posti di lavoro in meno.
La puoi leggere qui: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=7/01356&ramo=CAMERA&leg=17
Il mio intervento in Aula sulla legge quadro su interporti e piattaforme logistiche territoriali
Come gruppo parlamentare abbiamo dato un giudizio complessivo positivo della proposta di legge perché dà risposte concrete a problemi che il comparto della logistica segnala da tempo. In particolare, in Italia i costi dei trasporti delle merci sono di 4/5 punti superiori alla media europea proprio a causa dell’inadeguatezza logistica del Paese e in questo contesto gli interporti rappresentano un elemento importante di cui la proposta di legge mira a migliorare l’efficienza. Durante la discussione in commissione il testo è stato modificato e migliorato anche grazie agli emendamenti di Sc: uno di questi ha consentito che tra le finalità della proposta venisse inserita anche quella di promuovere la sostenibilità economica, sociale e ambientale delle attività di trasporto merci e logistica. Inoltre, un nostro emendamento ha portato alla previsione di strumenti per definire un unico standard di comunicazione delle informazioni relative al trasporto delle merci e alle merci stesse. Altra modifica introdotta da Scelta civica riguarda il fatto che il ministro dei Trasporti deve procedere alla ricognizione delle piattaforme logistiche territoriali in corso di realizzazione ai fini della specificazione del piano generale della intermodalità.
Qui il video: https://youtu.be/0kZlUSrgWl4
All’incontro di Cida su “La cultura manageriale per il rilancio del Paese”
Sono stata tra i relatori dell’incontro sulla cultura manageriale, organizzato a Roma dalla Confederazione italiana dirigenti di azienda moderato da Antonio Polito, dove ho messo l’accento sull’importanza di applicare una visione più europea per rispondere alle emergenze che siamo costretti ad affrontare nel contesto globale. Mentre l’Italia ha a disposizione 29 miliardi di euro di fondi europei e non riesce a utilizzarli, perdiamo tempo in polemiche sterili lamentandoci inutilmente dei vincoli di bilancio imposti al nostro Paese. Nel decreto sulla Pubblica amministrazione abbiamo approvato la costituzione dell’Agenzia per la coesione proprio per questo scopo. Ho anche evidenziato la necessità di far pesare il ruolo dell’Italia l’Europa l’ha non solo fondata, ma anche sostenuta nei momenti più critici. Solo se cominceremo a guardare all’Ue come opportunità e non solo come vincolo, mettendo al primo posto l’uso efficiente delle risorse, la meritocrazia, la competitività e l’innovazione, riusciremo a migliorare la gestione del sistema paese come farebbe una qualsiasi azienda internazionale. E per raggiungere questo obiettivo è prioritario investire nella formazione continua delle élite dirigenti, come all’estero del resto si fa da anni.
Ordine del giorno su semplificazione norme navigazione da diporto commerciale
Ho presentato questo ordine del giorno per chiedere al governo di semplificare e razionalizzare la normativa relativa alla navigazione da diporto ai fini commerciali, per non perdere ulteriori posti di lavoro in questo ricco settore. Ho anche sollecitato l’attuazione tempestiva delle disposizioni sull’Iscrizione nei registro commerciale
Lo trovi qui: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=9/02722/019&ramo=CAMERA&leg=17
Proposta di legge su “Disciplina del contratto aziendale di sperimentazione nonché agevolazioni fiscali e contributive per l’incremento dell’occupazione e il superamento del dualismo del mercato del lavoro”
Tra le emergenze gravi che interessano in questo momento il mercato del lavoro italiano va annoverata la grave difficoltà della regolarizzazione delle centinaia di migliaia di collaborazioni continuative autonome non rispondenti ai criteri posti dal decreto legislativo n. 276 del 2003 e rafforzati dalla legge n. 92 del 2012. Con il presente progetto di legge proponiamo dunque di offrire a imprese e lavoratori la possibilità di sperimentare, in sede di regolarizzazione o di costituzione di nuovi rapporti, un modello di contratto di lavoro dipendente meno costoso (per la riduzione drastica del cuneo fiscale e contributivo che separa il costo del lavoro dalla retribuzione netta) e capace al tempo stesso di conciliare la massima flessibilità possibile delle strutture produttive con la massima sicurezza possibile del lavoratore nel passaggio dalla vecchia alla nuova occupazione, in caso di licenziamento.
Puoi leggerla qui: http://www.camera.it/leg17/126?tab=&leg=17&idDocumento=854&sede=&tipo=
Proposta di legge su “Modifiche agli articoli 70 e 72 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, in materia di disciplina delle prestazioni di lavoro accessorio”
Ampliare e facilitare ulteriormente, rispetto alla normativa vigente, l’uso dei buoni lavoro, i cosiddetti “voucher”, per gli impieghi di tipo accessorio od occasionale. E’ questo l’obiettivo della proposta di legge, che ho deciso di co-firmare, nella quale si fa riferimento al fatto che la formula dei buoni lavoro era stata adottata, fin dal 2003, al fine di far emergere dal nero queste occupazioni. In altre parole, per combattere il sommerso, che non solo e non tanto ha una ricaduta negativa sui conti pubblici, ma che soprattutto lede i diritti dei lavoratori. Una formula che ha registrato nel tempo un consenso crescente: basti pensare che, alla data del 20 giugno 2013, i buoni lavoro hanno raggiunto la cifra record di 62 milioni, per un controvalore di 620 milioni di euro.
La trovi qui: http://www.camera.it/leg17/126?tab=&leg=17&idDocumento=1681&sede=&tipo=
A Montefalco all’incontro “Essere per Agire”
Ho partecipato, nell’ambito del programma della 34^ enologica di Montefalco, all’incontro ‘Essere per Agire” apprezzando gli interventi su un nuovo modello di fare impresa che vede la centralità dell’uomo e l’etica dell’operare come antidoto alla crisi. Benozzo Gozzoli, nel 1452, da artista dispone del suo tempo e rinuncia ad un prestigioso incarico a Firenze per terminare il suo capolavoro sulla vita di Francesco conservato nell’abside della chiesa di San Francesco a Montefalco. La comunità di Montefalco, cinque secoli e mezzo dopo, rinuncia al suo guadagno vendendo i braccialetti Cruciani con il cui ricavato la comunità stessa acquista la lettera di Gozzoli testimone del suo rifiuto e dell’amore per Montefalco. #montefalconelcuore è un nuovo modello di operare dal basso da parte delle comunità, preso atto che lo Stato nelle sue diverse accezioni non può e non è più in grado di operare per tutti.