LEGGE STABILITA’, EMENDAMENTO PER CONTRIBUTI IMPRESE FONDATE DA VITTIME DI VIOLENZA

Roma, 14 dicembre 2017 – “La violenza contro le donne resta una piaga aperta della nostra società e, purtroppo, nonostante i nostri sforzi per incidere sul fenomeno, i dati ci dimostrano che c’è ancora molto da fare. Spesso infatti, le vittime, dopo la denuncia, non hanno i mezzi economici necessari per sostenersi o per provvedere al mantenimento dei propri figli non avendo un’occupazione. Una delle risposte a questa situazione è offrire loro sostegno per creare un’impresa. Sta già succedendo grazie alle Associazioni contro la violenza contro le donne e alle imprenditrici. Per rafforzare queste iniziative, come Intergruppo delle donne della Camera, abbiamo depositato un emendamento alla legge di stabilità, a mia prima firma, chiedendo che, in coerenza con quanto stabilito nel Piano Industria 4.0, il Mise e il Mef eroghino contributi a fondo perduto, fino a 2 milioni euro nel 2018, per coprire i costi di struttura e funzionamento delle microimprese fondate da donne vittime di violenza”. Ad annunciarlo è Adriana Galgano, deputata di Civici e Innovatori-Energie per l’Italia, che rimarca come “queste risorse possono rappresentare un’opportunità concreta per le donne che vogliono ricostruirsi una vita e sono anche un incentivo alla creazione di nuove attività di impresa di cui beneficia l’intera economia del Paese. Le donne, infatti, detengono metà del talento a disposizione nel mondo e non sfruttarlo comporta un impoverimento per tutta la società. Chiediamo a tutti i gruppi di sostenerlo”.

VIOLENZA DI GENERE, BATTAGLIA DELLA NOSTRA GENERAZIONE CHE DOBBIAMO VINCERE

Roma, 24 maggio 2017 – “Ho sottoscritto e sostengo convintamente le proposte di legge della mia collega Valentina Vezzali per estendere l’applicazione del braccialetto elettronico anche agli aggressori nei casi di violenza e per la creazione dei fondi per l’indennizzo delle vittime di reati di violenza di genere e degli orfani di tali vittime. La violenza contro le donne e i bambini, che spesso avviene ad opera di persone loro vicine, è una delle piaghe della nostra società da estirpare e fare velocemente buone norme è indispensabile per raggiungere questo obiettivo”. Così Adriana Galgano, deputata del gruppo Civici e Innovatori, durante l’incontro promosso da Valentina Vezzali, con Lidia Vivoli, sopravvissuta alle violenze terribili infertele dal compagno, Vera Squatrito, mamma di Giordana di Stefano, uccisa dall’ex con 40 coltellate, Giovanna Zizzo, mamma di Laura, uccisa a 11 anni dal padre, e l’avvocato Domenico Musicco.

Leggi tuttoVIOLENZA DI GENERE, BATTAGLIA DELLA NOSTRA GENERAZIONE CHE DOBBIAMO VINCERE

VIOLENZA DONNE, TUTELARE VITTIME SE COLPEVOLE TORNA LIBERO

Roma, 4 aprile 2017 – “Non è possibile che vite come quella di Lidia Vivoli, possano ripiombare in un incubo senza che lo Stato faccia qualcosa”. Così Adriana Galgano, deputata del gruppo parlamentare Civici e Innovatori, che ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno per chiedere “cosa intenda fare il governo per proteggere le vittime di tentati femminicidi, una volta che l’assalitore, scontata la pena e rimesso in libertà, torna ad essere una potenziale minaccia per la vittima che potrebbe non scamparla una seconda volta. L’esecutivo dovrebbe prevedere una sorta di protezione per queste donne, così come prevista per i collaboratori di giustizia”.

VIOLENZA DONNE, PROCESSI VELOCI E CERTEZZA DELLA PENA

Roma, 1 marzo 2017 – “Ben venga l’ispezione inviata dal Ministero per fare luce sul caso di Torino e sul procedimento per violenza contro la bambina di 7 anni mai concluso perché, dopo 20 anni, è stato prescritto. Ma è agghiacciante apprendere che, visto il tempo trascorso, i procedimenti disciplinari eventualmente presi rischieranno di non poter essere applicati perché il personale non è più in servizio. Da qui il nostro invito ancora più pressante per fare in modo che il provvedimento allo studio del Senato velocizzi realmente i processi per i reati di violenza contro le donne, nel rispetto dei diritti dell’imputato, ma soprattutto di quelli delle vittime che, troppo spesso in Italia, passano in secondo piano”. Così Adriana Galgano, deputata di Civici e Innovatori, ha replicato al ministro della Giustizia, Andrea Orlando durante il question time alla Camera sull’interrogazione presentata sui tempi più veloci e certi per i reati di stupro e sulle modalità di testimonianze che tutelino le vittime.

Leggi tuttoVIOLENZA DONNE, PROCESSI VELOCI E CERTEZZA DELLA PENA

OMICIDIO PRESTA, ESSENZIALE TUTELARE IL MINORE

Perugia, 17 dicembre 2015 – “E’ intollerabile che si rendano pubblici con grande disinvoltura episodi privati e attinenti la sfera più intima e personale di una donna, che tra l’altro non può più difendersi e che in ogni caso non dovrebbero essere utilizzati per sminuire un atto gravissimo com’è l’omicidio”. Così la deputata umbra di Scelta Civica, Adriana Galgano, commenta gli sviluppi del femminicidio di Raffaella Presta, dopo che sono stati diffusi dati sensibili relativi al figlio minorenne.

“I processi, in uno stato di diritto – aggiunge – devono svolgersi nelle aule di tribunale, nelle quali nel contraddittorio tra le parti si formano le prove, non sui giornali. In casi come questo, la preoccupazione principale di tutti deve essere quella di tutelare il piccolo già colpito dalla perdita della madre avvenuta in maniera così drammatica”.

DONNA UCCISA A PERUGIA, ATTO VILE E ORRIBILE

Perugia, 25 novembre 2015 – “Spezzare la vita di una donna e di una mamma è un atto vile e orribile. Tutti i miei pensieri vanno a Raffaella, uccisa oggi, al suo bimbo e alla sua famiglia. L’ennesimo caso di femminicidio avvenuto a Perugia, proprio nella giornata contro la violenza contro le donne, dimostra quanta strada ci sia ancora da fare su questo fronte. Ho intenzione di chiedere che nella legge di stabilità siano incrementati i fondi a favore dei centri che ospitano le vittime di violenza. Iniziamo anche da qui”. A dirlo la deputata di SC, Adriana Galgano dopo la notizia dell’uccisione della 40enne, Raffaella Presta da parte del marito reo-confesso.