REFERENDUM, CHI CONTRO PLEBISCITI FIRMI PER SPACCHETTAMENTO

Roma, 13 luglio 2016 – “In un mondo fatto di politichese, con una riforma scritta in politichese, l’opportunità di spacchettare in più quesiti il referendum è semplicemente un atto di chiarezza, che avvicina il cittadino alle istituzioni”. Così la deputata del gruppo Scelta Civica, Adriana Galgano, promotrice della proposta di spacchettamento depositata alla Camera insieme ai colleghi Pier Paolo Vargiu (Sc), Mara Mucci e Aris Prodani (Misto) e ai Radicali italiani, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio sul tema.

Per il costituzionalista Fulco Lanchester, presente anche lui alla conferenza: “Al di là di come la si pensi sulla riforma, sia i parlamentari favorevoli che quelli contrari dovrebbero firmare questa proposta, tanto più che i dubbi sulla costituzionalità dello spacchettamento sono stati sciolti dalla stessa Boschi che ha ammesso che si tratta di un’iniziativa costituzionalmente corretta”. E sulla fattibilità della raccolta di firme si è espressa anche Mucci, per la quale “è giusto che questo messaggio passi ai tanti colleghi deputati che sono favorevoli alla proposta ma frenati dal dubbio che sia attuabile o meno”. La deputata, ora al gruppo Misto, rivolge poi un appello polemico nei confronti degli ex colleghi dei 5 Stelle: “Come mai i molti favorevoli in passato allo spacchettamento adesso non firmano nostra proposta?”.

Per Binetti, anche lei tra i parlamentari che hanno sposato l’iniziativa di Galgano e colleghi, “quella del Movimento è una scelta populista perché non contro il referendum nel merito, ma contro Renzi e il governo. Noi dell’area di centro, fratelli minori di una maggioranza che spesso ci ignora, siamo per la governabilità e per le riforme che servono al Paese”. Sulla stessa linea l’intervento di Vargiu che sottolinea come il referendum non serva “a mandare a casa gli esecutivi ma a fare cose straordinarie per il Paese con l’aiuto dei cittadini e questo al di là di come la si pensi nel merito dei quesiti”.

Del resto, come fa notare il senatore Luis Orellana “a questo tavolo siedono molti colleghi che hanno votato no alle riforme. Io ho opinioni diverse, ed ho votato sì,  ma nonostante le differenze sono assolutamente perché i cittadini possano esprimersi in maniera chiara e inconfondibile sulla riforma della nostra Carta”. Chiude la conferenza il segretario dei Radicali Riccardo Magi, che ricorda che “quando lanciammo l’iniziativa ci accusavano di essere degli anti-renziani che gli smontavano la riforma con annesso plebiscito. Ora, dopo amministrative, ci accusano di aiutare Renzi ad avere una exit strategy per un referendum che rischia di tramutarsi in boomerang. Noi però, semplicemente, siamo sempre stati per una battaglia di diritto e aggiungo che d’ora in avanti, non sarà più credibile chi dirà che non vuole il plebiscito ma non firma per lo spacchettamento, che è l’unico modo per evitare il plebiscito ed entrare nel merito della riforma costituzionale”.

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