VAI A VOTARE PER MIGLIORARE IL FUTURO, SCEGLI ‘CAMBIARE IN UMBRIA’

Perugia, 29 maggio 2015 – Il bilancio dei cinque anni appena trascorsi è desolante. L’Umbria è più povera, più precaria e più depressa. Abbiamo perso undici punti percentuali di ricchezza contro i 10 del Sud. Siamo il fanalino di cosa del Centro Italia, abbiamo assistito al fallimento di un’impresa ogni tre giorni, le grandi aziende come Ast, Perugina, Trafomec e ex Merloni sono in crisi e abbiamo 160 vertenze aperte, un numero enorme. La disoccupazione è raddoppiata, un giovane su due è senza lavoro, 137mila persone vivono in sofferenza occupazionale e, dal 2008, si sono persi 29mila posti di lavoro. Inoltre, siamo primi in Italia per sofferenze bancaria e terzi per utilizzo dei derivati: il 68,9% del debito della nostra Regione è, infatti, soggetto a questi rischiosissimi strumenti finanziari.

Sul fronte dei trasporti, poi, stiamo ancora aspettando il piano regionale ma, in compenso, si vuole realizzare la stazione MediaEtruria per l’alta velocità a 50 chilometri da Perugia, nelle vicinanze di Arezzo. Così, dopo l’autostrada, facciamo un altro regalo alla Toscana al “modico prezzo” di 30 milioni di euro. Ancora, nel sociale, si è assistito ad un’impennata della disuguaglianza con i poveri che sono più che raddoppiati tanto che, nel 2013, il 23,3% degli umbri è risultato a rischio povertà o esclusione sociale mentre sul fronte della sanità ci sono liste d’attesa infinite e continuiamo a perdere posizioni rispetto alla qualità dei livelli essenziali di assistenza.

Possiamo permetterci altri cinque anni così? Proprio no! Per questo domenica ti chiedo di andare a votare per la lista ‘Cambiare in Umbria’ e di trasformare l’insoddisfazione e la sfiducia in una scommessa sul futuro. Sulla scheda scrivi Giovanni Ceccotti e Nadia Isidori, due cittadini competenti, estranei alle logiche dei partiti, che si sono spesi, per anni, l’uno nello sviluppo delle imprese e nella creazione di nuove attività e l’altra nel miglioramento dei servizi sociali. Sono onesti e liberi. Votare per loro vuole dire scegliere un’Umbria nuova e lasciare, alle generazioni di domani, una regione ricca, produttiva e solidale come lo è oggi la città di Assisi.

Il candidato presidente Claudio Ricci, che l’ha guidata negli ultimi anni, ha infatti smentito la favola per cui non si possono  ridurre le tasse e la spesa, senza tagliare i servizi ai cittadini. E’ riuscito, azzerando l’addizionale Irpef, a far risparmiare dai 400 ai 700 euro l’anno ad ogni assisano e i turisti non pagano la tassa di soggiorno. Come ha fatto? Semplicemente con una riduzione intelligente dei costi inutili.  Questa è la ventata di cambiamento che serve in Umbria: meno tasse ad imprese e ai cittadini e più sviluppo.

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