Perugia, 18 gennaio 2015 – È partito dall’hotel Giò di Perugia il confronto di Scelta civica Umbria sulle tre mozioni e le tre candidature in lizza per la segreteria che verrà eletta l’8 febbraio al congresso nazionale a Roma. All’appuntamento, cui seguirà il 24 gennaio l’assemblea per la scelta dei cinque delegati umbri, hanno preso parte i candidati alla segreteria Enrico Zanetti, sottosegretario al Mef (nella foto con Adriana Galgano), e in streaming Luciana Cazzaniga, fondatrice di Base civica, mentre non ha potuto partecipare Benedetto Della Vedova. Hanno portato i loro saluti anche i deputati Walter Verini del Pd e Gallinella del M5S e l’assessore al Bilancio del Comune di Perugia, Cristina Bertinelli.
Ad aprire i lavori è stato il segretario umbro di Sc, Michele Ricciardi che ha sottolineato come Scelta Civica abbia riunito i propri soci “per iniziare la sua seconda vita”. “Siamo nati per offrire una concreta alternativa al vecchio sistema di potere – ha continuato – Lo dimostrano le nostre battaglie parlamentari per la chiusura delle partecipate non strategiche e per l’abrogazione dei vitalizi e, in Umbria, il nostro sostegno alla proposta di legge elettorale presentata dal consiglio comunale di Gubbio, che punta a garantire rappresentatività dei territori, pluralismo e partecipazione, e l’adesione al Comitato per la democrazia”.
Passando, poi, alla corsa per la segreteria di Sc, Ricciardi ha precisato: “Ci sono tre candidati: Enrico Zanetti, che vuole dare nuovo impulso allo svecchiamento del sistema politico e alla riforma delle istituzioni, Luciana Cazzaniga, attivista di valore che se ce ne fossero tanti altri come lei, saremmo un’altra Nazione, e – ha proseguito il segretario umbro uscente – Benedetto Della Vedova, politico di grande esperienza che, però, ritiene che Sc debba limitare la sua azione al Parlamento per pungolare i partiti della maggioranza. A mio parere, una missione troppo debole per avere successo”.
A prendere la parola è stata, poi, la deputata, Adriana Galgano che ha voluto ribadire come Scelta civica non sia “un partito né di destra né di sinistra, noi siamo innovatori” ha detto. “Il congresso, al quale arriviamo in modo tormentato, è un successo dei ‘civici’ e, un segnale che i civici non sono solo quelli eletti in Parlamento – ha continuato – è la candidatura di Luciana Cazzaniga, di Base Civica, un movimento che nasce dal territorio. Ora, abbiamo l’ultimo scoglio da superare ossia la mozione di Benedetto Della Vedova, che stimo – ha ribadito Galgano – e sta facendo un gran lavoro come sottosegretario ma, oggi, non interpreta il sentimento della maggior parte di Sc”.
“Il regolamento del congresso prevede che il voto dei parlamentari sia indipendente dai territori – ha spiegato ancora la deputata – Io dichiaro, fin da adesso, che voterò Zanetti perché incarna quello che volevamo Scelta Civica fosse. Un movimento civico, riformatore e senza steccati ideologici. Per quanto mi riguarda anche con modalità partecipative più contemporanee delle tessere e mi impegnerò, in questo senso, subito dopo la conclusione del congresso”.
In diretta streaming, la candidata Cazzaniga ha presentato la sua mozione. “Un lavoro cui hanno collaborato in tanti – ha voluto far sapere – e mi ha fatto piacere ascoltare la Galgano parlare di questioni concrete come dovrebbero fare tutti i parlamentari. Il nostro è un partito che si ispira a questi valori ma purtroppo non so quanto la gente lo sappia, per gli italiani Sc non ha molto senso – ha aggiunto Cazzaniga – e quindi dobbiamo trasformare il lavoro in consenso, senza scendere a compromessi che, peraltro in passato, abbiamo già pagato”.
Subito dopo è stata la volta del candidato alla segreteria e sottosegretario, Zanetti che ha voluto sottolineare con forza che “Sc non è un partito di centrosinistra e non è uno schieramento di centrodestra, noi siamo innanzitutto innovatori”. “Oggi abbiamo tutte le possibilità di ripartire – ha esordito illustrando la sua mozione – Ma, prima del programma, dobbiamo parlare del contenitore Sc. In questi due anni, infatti, non sono mancati contenuti ma il modo di comunicarli e, se non c’è il consenso, si possono avere le migliori idee ma ci si fermerà sempre a 10-15 metri dalla meta”.
“Dobbiamo comunicare chi siamo – ha ribadito Zanetti – e la nostra prospettiva non può essere quella di fare la stampella politica di una partito che, per quanto grande, se non ci ascolta dovrà arrangiarsi da solo. Dovremo scegliere un’alleanza, certo, ma lo faremo sulla base dei programmi. Siamo riformisti estremi, se si così si può dire, siamo il partito che punta di più all’innovazione, anche quando elettoralmente è meno facile far passare quello che si sta facendo. Se noi riusciremo a comunicare in modo forte queste posizioni – ha chiosato Zanetti – lo spazio per Sc c’è e si allargherà”.