‘SALVA BANCHE’, INDAGINE SU TRASPARENZA INFORMAZIONI E EMENDAMENTO PER TUTELARE PICCOLI RISPARMIATORI

Roma, 4 dicembre 2015 – “Chiediamo al governo di avviare un’indagine per verificare la trasparenza e la corretta informazione sul profilo di rischio di azioni e obbligazioni subordinate che le quattro banche oggetto del decreto legge hanno fornito ai sottoscrittori e prendere gli opportuni provvedimenti qualora ciò non si fosse verificato”. Così la deputata di SC, Adriana Galgano riassume il contenuto dell’interrogazione sul decreto ‘Salva banche’, rivolta al ministro dell’Economia, depositata insieme ai colleghi  Giulio Sottanelli, Valentina Vezzali, Bruno Molea e Angelo D’Agostino.

“Le associazioni dei consumatori – evidenzia – parlano di migliaia di cittadini, in maggioranza piccoli risparmiatori, che hanno investito nelle banche del territorio, di cui si fidavano e alle quali da sempre affidano i propri risparmi, che si sono visti azzerare il valore di azioni e obbligazioni subordinate. Inoltre – continua Galgano – sono stati sollevati seri dubbi sulla correttezza delle informazioni fornite in particolare sul profilo di rischio dei prodotti. Perplessità confermate anche dal viceministro Morando che ha riferito come il governo sia consapevole che ad una parte dei risparmiatori coinvolti la natura dello strumento dell’obbligazione poteva non essere perfettamente chiara”.

Da qui l’iniziativa di Scelta Civica di presentare anche un emendamento al decreto ‘Salva banche’ che consentirebbe di tutelare la componente socialmente più debole degli investitori coinvolti. “Abbiamo avanzato la proposta di un credito d’imposta del 26% da scomputare sull’Irpef – spiega la deputata – per compensare almeno in parte le minusvalenze, fino a concorrenza di un importo massimo di 50mila euro, maturate nel contesto della risoluzione bancaria. In questo modo semplifichiamo la fruibilità di un diritto già previsto dalla legge di recupero fiscale della perdita finanziaria patita, – chiude Galgano – in ragione della oggettiva particolarità del caso in cui essa si determini in un contesto di procedura di risoluzione bancaria”.

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