DROGA, CHIUDERE LOCALI NON SERVE: SI STANZINO PIU’ RISORSE PER PREVENZIONE

Roma, 5 agosto 2015 – “Se avviene un suicidio in un albergo lo chiudiamo? Le misure repressive annunciate contro i locali notturni come soluzione al problema dello spaccio e del consumo di droghe non risolvono la questione piuttosto dobbiamo fare in modo che i giovani, gli stupefacenti, non li acquistino proprio”. Così la deputata di Scelta Civica, Adriana Galgano dopo l’annuncio del ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “Anche perché, rispetto alla morte del 16enne tifernate, vorrei ricordare che, tra l’altro, il giovane aveva comprato l’ectasy a Città di Castello non al Cocoricò di Riccione”.

“E’ assurdo perseguire discoteche e locali notturni perché – continua la parlamentare – ci si può drogare anche in strada, non è il luogo il problema. Semmai dobbiamo intervenire sulla prevenzione per la quale bisogna stanziare maggiori risorse. La questione non può essere affrontata ricorrendo soltanto a misure repressive che, tra l’altro, hanno ampiamente dimostrato la loro inefficacia. Per questo – afferma Galgano – ho firmato la proposta di legge per la legalizzazione della cannabis, che vorrei ricordare non ha mai ucciso nessuno. Nei Paesi, come il Portogallo, che hanno dedicato le risorse pubbliche alla prevenzione anziché alla repressione si registrano le percentuali più basse di consumo di marijuana tra i giovanissimi, circa il 10%, e sono diminuiti quelli di eroina, scesi dal 2,5% all’1,8%, così come il tasso di infezione di HIV”.

“In Italia, invece, il proibizionismo – evidenzia la deputata di SC – ha portato ad un costante incremento della domanda di cannabis tra i 15 e i 19 anni e alla dispersione di milioni di euro per gestire le misure repressive e i processi legati al piccolo spaccio, che sono il 60% del totale, con conseguenti ricadute sui contribuenti. Per non parlare dell’enorme giro di affari che ingrossa le tasche della criminalità organizzata con 60 miliardi di euro l’anno”. “Queste risorse dovrebbero, invece, essere destinate alla prevenzione, al recupero dei tossicodipendenti e al sostegno delle loro famiglie. Non possiamo continuare a negare il fallimento dell’approccio utilizzato finora, ne nasconderci dietro un dito: le droghe si acquistano in ogni angolo di strada e si consumano ovunque – chiude Galgano – Non serve a nulla perseguire i locali, è come concentrarsi a guardare la punta del dito invece della luna che indica”.

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