Roma, 28 settembre 2017 – “Delisting, chiedo al governo di riconsiderare l’aggiornamento dell’elenco dei farmaci di classe C perché, oltre alle considerazioni legate alla maggiore tutela della salute e ai minori costi gravanti sul servizio sanitario nazionale e sui cittadini, con il delisting si produrrebbero risparmi importanti anche per le aziende. Se pensiamo, infatti, che è stato calcolato che mediamente un permesso per una visita per la prescrizione di un farmaco comporta per le imprese un aggravio di costi pari a circa 60 euro, è facile capire quale sarebbe la portata delle risorse che potrebbero essere investite in altro. C’è di più, con il delisting potremmo abbattere 30 milioni di visite, pensate cosa significherebbe per la sanità in termini di qualità delle visite e di risparmio”. A dirlo Adriana Galgano, deputata di Civici e Innovatori, discutendo la sua interrogazione sull’aggiornamento dell’elenco dei farmaci di classe C in commissione Affari sociali.
“Non posso, quindi, che dichiararmi insoddisfatta dalla risposta del governo – continua – in primis nella parte in cui evidenzia di non considerare rilevanti le ragioni di natura economica del delisting. In realtà nella mission dell’Aifa vi sono anche obiettivi di natura economica che, poi, sono alla base della tutela della salute pubblica perché la sanità ha bisogno di risorse e non possiamo certo sprecarle per finanziare farmaci che potrebbero essere acquistati agevolmente dai cittadini, tra l’altro a prezzi ridotti e senza rischi. Risorse che poi potremmo destinare alla ricerca per la cura di patologie gravi. Inoltre – evidenzia la deputata – nella risposta del governo si afferma che la legge non stabilisce tempi certi per il delisting. Ma è un dato di fatto che, a fronte dei rapidissimi progressi compiuti dalla ricerca farmacologica, l’aggiornamento deve essere molto più frequente: si pensi, infatti, che nel solo 2015 sono stati 600 i nuovi farmaci introdotti in Italia. Il delisting consentirebbe, quindi, ai cittadini di beneficiare di cure più efficaci aumentando la qualità della vita. Alla luce di queste considerazioni – chiude Galgano – invitiamo il governo a riconsiderare la questione e a procedere rapidamente all’aggiornamento”.