Roma, 13 dicembre 2017 – “Bene la disponibilità del governo ad aprire un tavolo di crisi per la Iosa Carlo di Terni e mi attiverò sul territorio perché ne venga chiesta subito la convocazione. Bisogna, infatti, procedere con celerità perché il 29 gennaio scade il termine concesso per il concordato e quindi il tribunale potrebbe decretare il fallimento. Questa azienda, attiva da oltre 50 anni e che dà lavoro a 140 persone più l’indotto, è l’unica, in Umbria, ad aver ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale per la gestione di un impianto di trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi e, quindi, rappresenta un riferimento importante per la soluzione di problemi connessi allo smaltimento dei rifiuti. In particolare, gestisce anche gli scarti di Ast che, se la Iosa Carlo dovesse chiudere, dovrebbero essere inviati in Sardegna con tutte le conseguenze che questo comporterebbe in termini di logistica e aumento dei costi”. Così Adriana Galgano, deputata di Civici e Innovatori, durante la discussione della sua interrogazione sulla crisi che ha colpito l’impresa ternana.
“La chiusura di questa azienda – ha concluso – avrebbe anche importanti riflessi negativi sull’occupazione del comprensorio ternano, già duramente colpito dalla crisi economica. Senza contare la perdita di autorizzazioni, competenze e di un consistente know how non trasferibili ad altri siti”.