Roma, 2 agosto 2017 – “Siamo convinti che il nostro Paese farà un enorme passo avanti nel momento in cui dichiarerà che la precarietà non può essere un sistema di vita e dobbiamo iniziare proprio dalla Camera a farlo. Dobbiamo essere noi i primi a capire che non si può tenere personale precario per venti anni, tra l’altro precario non per la durata dell’intera legislatura, che già sarebbe tantissimo, ma anche all’interno della legislatura stessa visto quello che accade quotidianamente nei nostri gruppi politici. Quindi, per far fare questo passo avanti al Paese, chiediamo con forza al governo di riconsiderare le proposte contenute nel nostro ordine del giorno”. Così Adriana Galgano, deputata di Civici e Innovatori, è intervenuta in Aula in seguito all’inammissibilità dichiarata dal governo dell’ordine del giorno a sua prima firma che chiedeva un intervento finalizzato ad assumere a tempo indeterminato il personale dei gruppi parlamentari, oggi costretto ad una condizione di precarietà ‘cronica’ tra l’altro diversificata tra allegati A e allegati B.
“Siamo molto sorpresi rispetto a questo giudizio di inammissibilità – ha continuato Galgano – sia per le motivazioni di natura tecnica che per quelle politiche. In particolare, per ciò che riguarda l’aspetto tecnico, abbiamo ascoltato in Aula il questore Gregorio Fontana che, molto opportunamente, ha spiegato come il consiglio di presidenza abbia operato nel senso di ridurre le risorse a disposizione dei gruppi. Questo significa ammettere la possibilità di intervenire nelle vicende e nelle decisioni relative ai gruppi. Per cui la nostra richiesta di sanare un’ingiustizia che perdura da troppo tempo alla Camera – ha concluso la deputata – ha certamente un valore politico ma trova anche una ragione tecnica proprio nelle parole del questore Fontana”.