LEGGE ELETTORALE, SORDITA’ ALLE ISTANZE DEI TERRITORI TRA LE CAUSE DEL DECLINO DELL’UMBRIA

Perugia, 13 gennaio 2015 – Legge elettorale Umbria, la commissione regionale speciale per le Riforme statutarie e regolamentari ha ascoltato l’illustrazione articolo per articolo della proposta del consiglio comunale di Gubbio formulata dai delegati ma, poi, ha dato il via libera ai primi due articoli della formulazione del Pd dell’Umbria nei quali, tra l’altro, si fa riferimento all’istituzione del collegio unico regionale.
Grande delusione, a questo proposito, si registra tra i membri del comitato promotore “Progetto dei territori” mentre Scelta civica, che si era espressa a favore del testo dell’Assise eugubina, punta il dito contro la maggioranza di palazzo Cesaroni evidenziando la sordità rispetto alle istanze pervenute dai cittadini e addirittura da alcuni esponenti stessi del Pd, vedi il sindaco di Terni, Di Girolamo e il presidente del consiglio comunale di Orvieto, Pettinacci.

“Apprendiamo con rammarico che nessuna delle indicazioni arrivate dai territori e contenute nella proposta di legge del Consiglio di Gubbio è stata raccolta dagli esponenti della maggioranza presenti in commissione Riforme – afferma la deputata di Sc, Adriana Galgano commentando l’esito della seduta odierna – Questa autoreferenzialità della politica regionale e la sordità alle istanze pervenute dai territori sono alcune delle cause che spiegano il declino dell’Umbria”.

“Nella nostra regione, infatti – affonda la parlamentare – ci sono 137mila persone che vivono in sofferenza occupazionale e dal 2008, anno di inizio della crisi che qui ha picchiato più duro che nelle altre realtà locali, si sono persi 29mila posti di lavoro, 8mila nel solo 2014, che si traducono in 35 milioni di euro in meno al mese, sottratti ai consumi. Una crisi dall’onda lunga in cui il tasso di disoccupazione è arrivato a segnare il massimo storico del 12,6% per cento. Per non parlare del Pil, diminuito in termini reali dell’1,9%. Una stagnazione – chiude Galgano – che rispecchia la scarsa propensione al rinnovamento e alla partecipazione dimostrata ancora una volta dalla politica regionale”.

A rincarare la dose è anche il delegato alla presentazione della proposta di legge del Consiglio di Gubbio, Michele Ricciardi. “Prendiamo atto con indignazione della intollerabile distanza del Palazzo dalle aspirazioni dei cittadini – afferma a margine della seduta in commissione – che vedono sempre più ridursi le possibilità concrete di eleggere rappresentanti del popolo e aumentare sempre di più le probabilità che la prossima maggioranza sia composta solo da rappresentanti degli apparati di partito. Che pena e che vergogna!”.

Chiude il rappresentante del comitato promotore “Progetto dei territori”, Giovanni Ceccotti che accusa la maggioranza regionale, Pd in primis, “di lavorare per confezionare una legge elettorale a misura di partiti che punta a salvaguardare le poltrone degli esponenti già presenti in consiglio regionale e non le istanze di partecipazione, governabilità e pluralismo arrivate con forza da tutti i territori dell’Umbria che hanno espresso importanti criticità rispetto alla proposta avanzata dai Democratici che – chiude Ceccotti – purtroppo, sarà la prossima legge elettorale dell’Umbria in barba ai cittadini”.

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