PERUGINA, LA VERTENZA VA DISCUSSA AL MINISTERO. NESTLE’ PASSI AI FATTI

Perugia, 2 settembre 2015 – “La vertenza Perugina c’è ed è un dato di fatto che Nestlè non abbia ancora presentato il piano industriale che potrebbe rilanciare lo stabilimento di San Sisto. Sei mesi fa avevo ricevuto rassicurazioni dall’allora sottosegretario De Vincenti, a seguito della mia interrogazione sul caso, circa l’apertura di un tavolo ministeriale che non ha mai visto la luce: a questo punto è bene tornare ad interpellare il Mise per conoscere quali azioni siano state messe in campo e quali strategie si vogliano attuare per salvaguardare una dei marchi simbolo del ‘made in Italy’ e di tutta l’Umbria”. Ha presentato una nuova interrogazione la deputata di Scelta Civica, Adriana Galgano per riportare all’attenzione del Governo il caso Perugina alla luce degli allarmi lanciati dai sindacati sul possibile aumento degli esuberi in relazione al calo dei volumi produttivi.

“Ben vengano le rassicurazioni arrivate in questi giorni da Nestlè – evidenzia – ma, adesso, devono seguire i fatti: sono mesi che i lavoratori e le istituzioni chiedono il piano industriale per lo stabilimento di San Sisto e, ad oggi, non ce ne è ancora traccia. Non basta, il Governo aveva annunciato la volontà di discutere la vertenza in un apposito tavolo al ministero ma, a sei mesi dalla mia prima interrogazione, non è stato mai convocato. Nel frattempo – continua Galgano – la produzione alla Perugina è continuata a scendere, i famosi 210 esuberi rischiano di diventare 300 e la multinazionale investe all’estero e non in Italia. In Germania, ad esempio, la Nestlé ha stanziato 220 milioni per uno stabilimento che creerà 440 posti di lavoro e in Spagna si avvia a fare lo stesso con circa 60 milioni e con una previsione di 125 assunzioni”.

“E’ interesse primario del Governo che la multinazionale dirotti risorse anche nel nostro Paese e assuma impegni precisi anche per il rilancio di San Sisto dove si lavorano prodotti di eccellenza, di qualità ed espressione massima del ‘made in Italy’ – chiude la deputata di SC – Per cui il materiale su cui lavorare c’è ma, per ottenere risultati, bisogna seguire le vertenze in maniera continuativa e non sporadica. Inoltre, non va dimenticato che questa non è una vertenza come le altre ma rappresenta uno snodo cruciale per l’economia di tutta l’Umbria vista non solo l’importanza del marchio Perugina ma soprattutto il forte legame identitario con Perugia e la regione”.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: