UMBRICELLUM E PREFERENZE DI GENERE, LA REPLICA ALL’EDITORIALE DI MOSSUTO

Gentile direttore,

che l’opposizione regionale abbia atteso molto prima di intervenire sull’Umbricellum è un dato di fatto che noi stessi di Scelta Civica, insieme al Comitato per la democrazia, abbiamo segnalato. Vista, però, l’importanza della posta in gioco, è proprio il caso di dire meglio tardi che mai! La legge elettorale con la quale siamo andati a votare, infatti, è una delle più incostituzionali approvate in Italia. La mancanza di soglia fa sì che la coalizione vincente governi con i voti di poco più del 23% degli aventi diritto. È questa la democrazia che vogliamo? Io penso proprio di no. Penso, anzi, che in questo momento molto difficile abbiamo estremo bisogno proprio del contrario, ovvero di coalizioni che facciano proposte serie (che in alcuni casi potranno essere dolorose ma che in cambio offrano la visione di un futuro equo e migliore) e che governino con il mandato dato da un numero significativo di elettori.

Ben vengano, quindi, tutte le azioni legali volte a cancellare questo obbrobrio chiamato Umbricellum  e utili a restituire agli elettori quella sovranità che è la Costituzione a garantire. La nostra battaglia è iniziata molto prima dell’approvazione della legge ma, oggi, è inutile accaparrarsi primati o recriminare ritardi: quello che conta è riuscire a far riconoscere l’incostituzionalità della normativa per poter evitare che, alle prossime elezioni, ci si ritrovi a dover andare alle urne con le stesse regole.

Quanto alle ‘quote rosa’ e all’introduzione della preferenza di genere, poi, sono assolutamente d’accordo sul fatto che più che attribuire incarichi per legge, bisogna far riferimento al merito e alla competenza. Però, se è questa la strada, osservo allora che siamo piuttosto lontani: in politica, infatti, spesso sembra che siano tutt’altri i requisiti da possedere. Anche perché se davvero fossero le capacità e le competenze a contare, di donne, ai posti che contano, che ce ne sarebbero molte di più. Le quote rosa non servirebbero proprio.

Adriana Galgano

deputato Scelta Civica 

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