LEGGI UE, GOVERNO ACCOLGA NOSTRE PROPOSTE SU PROCEDURE DI INFRAZIONE

Roma, 10 giugno 2015 – “Con questa legge europea noi riusciamo a chiudere ben 23 procedimenti di infrazione del nostro Paese nei confronti della Ue ed è molto importante sottolineare quanto di positivo fatto dal governo in questo senso”. Così la deputata di Scelta Civica, Adriana Galgano, nel corso delle dichiarazioni di voto sulla Legge europea (sulle disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione, a Montecitorio).

“Le procedure di infrazione però – aggiunge la parlamentare – da 89 che erano poco tempo fa, sono risalite a 97 e questa è l’evidenza di una cronica difficoltà dell’Italia a recepire la normativa comunitaria. Per dare l’idea di cosa significhi questo per il bilancio dello Stato, ricordo che solo la multa per l’infrazione relativa alla procedura sulle discariche abusive, ci costa 40 milioni di euro ogni sei mesi. Chiediamo quindi al governo – continua la deputata di SC – di fare sue le nostre tre proposte per risolvere questa situazione che potrebbe tradursi in un danno economico molto rilevante per il nostro Paese”.

Per Galgano “come prima cosa i tecnici italiani, al pari di quelli degli altri Stati che già lo fanno, devono essere presenti nelle commissioni dove vengono decise le normative, fin dalla loro genesi, perché tengano conto anche delle specificità del nostro Paese. Oggi non avviene”.  “La seconda proposta è che si anticipino studi sui temi rilevanti per la politica dell’Unione – suggerisce ancora la deputata di SC – gli inglesi, ad esempio, hanno già consegnato un documento sulla sharing economy, per orientare le future decisioni della Commissione europea in relazione anche agli interessi italiani.  Infine sollecitiamo per l’ennesima volta una riforma dei regolamenti della Camera – chiude Galgano – affinché ci consentano di essere più veloci e far sì che la Commissione, che si occupa di politiche Ue, abbia la possibilità, come già accade per la commissione Bilancio, di richiedere la posticipazione dell’esame in Aula di alcuni provvedimenti importanti per valutarne in modo approfondito la compatibilità europea”.

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