FILS FOLIGNO, LAVORATORI E CITTADINI NON DEVONO PAGARE PER LE PERDITE

Roma, 15 settembre 2017 – “Fils di Foligno, sono perplessa perché quando si presenta un’interrogazione ci si aspetta che la risposta arrivi dal ministero competente. In questo caso ciò non è avvenuto ed, evidentemente, c’è stato qualcosa che lo ha impedito. Di più, ritengo incredibile che una società come la Fils di Foligno nata come incubatore di imprese, possa essere trasformata in un’azienda di gestione di servizi che, addirittura, accumula perdite. Quindi, da realtà che crea valore aggiunto a partecipata che lo distrugge. Inoltre, dalla risposta del governo non è chiaro quale saranno le tutele per i lavoratori della Fils di Foligno che sono danneggiati dalla mancata applicazione sia della normativa precedente che delle tutele previste dal Testo unico sulle partecipate”. A dirlo Adriana Galgano, deputata di Civici e Innovatori, durante la discussione della sua interrogazione sulla situazione della Foligno Impresa Lavoro e Sviluppo srl, partecipata del Comune di Foligno. Nella sua risposta, infatti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Angelo Rughetti ha affermato che alla società in questione non si possono applicare le disposizioni sulle tutele dei lavoratori previste dal Testo unico sulle partecipate in quanto emanato successivamente alla messa in liquidazione della Fils stessa.

“Voglio, inoltre, porre un’altra questione all’attenzione del governo – ha continuato Galgano – nel caso delle aziende partecipate messe in liquidazione, come accaduto alla Fils di Foligno, la normativa prevede che i lavoratori siano assorbiti dalle società subentranti ma il loro Tfr chi lo paga? Nel caso della Foligno Impresa Lavoro e Sviluppo, tra l’altro, non sappiamo neanche se ci sia stato l’accantonamento. Nell’ipotesi in cui ciò non sia avvenuto, i privati che subentrano dovranno farsi carico del Tfr e con quale prospettiva di guadagno? Noi vigileremo su questo e invitiamo il governo ad un’attenta riflessione sul tema. In conclusione, non ho avuto risposta neanche all’ultimo quesito dell’interrogazione ovvero la possibilità di prevedere sanzioni per gli amministratori delle partecipate in liquidazione che effettuano nuove assunzioni senza attingere alle graduatorie dei lavoratori in esubero. Come Civici e Innovatori stiamo sollecitando la razionalizzazione delle partecipate dal 2013 – ha concluso la deputata – Partecipate che non solo non creano ricchezza ma producono perdite e debiti che pesano, poi, sui contribuenti. Abbiamo, quindi, verificato come l’applicazione di norme che non prevedono sanzioni sia inefficace. Continueremo, per questo, nella nostra azione a tutela degli occupati di queste aziende e dei cittadini che si trovano, puntualmente, a dover ripianare le perdite prodotte dalle amministrazioni”.

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