DOPO DI NOI, FONDI INSUFFICIENTI E ASSISTENZA DISOMOGENEA. SI RIVEDA LA LEGGE

Roma, 31 luglio 2017 – “Dopo di noi, nei prossimi dieci anni, secondo i dati Istat, saranno almeno 160mila le persone disabili gravi che rimarranno senza parenti. In base ai finanziamenti attualmente stanziati nell’apposito fondo, ci saranno a disposizione meno di 400 euro l’anno per ogni persona portatrice di handicap che, tuttavia, se accolta in strutture idonee costerebbe allo Stato circa 200 euro al giorno. E’ evidente, quindi, come i fondi attuali siano del tutto insufficienti. Figuriamoci se, come risposto dal governo, per l’anno 2017 ci saranno soltanto 38 milioni di euro da ripartire tra le regioni, ovvero molto meno dei 90 milioni stanziati nel 2016”. Così Adriana Galgano, deputata di Civici e Innovatori, commenta la risposta alla sua interrogazione sulla disposizioni della legge sul cosiddetto ‘Dopo di noi’ nella quale si chiedeva di garantire la distribuzione omogenea su tutto il territorio nazionale dei fondi previsti dalla normativa in questione.

“Inoltre, in base a quanto disposto dalla legge 112/2016, i disabili gravi possono continuare a vivere nelle proprie case o in strutture gestite da associazioni anche in mancanza dei loro parenti – evidenzia ancora Galgano – Tuttavia, va detto che, in primo luogo, questi complessi di accoglienza sono concentrati soprattutto al Nord Italia mentre se ne dovrebbero avere anche al Centro e al Sud Italia. Destinare, dunque, soltanto il 27% del totale di risorse per ogni regione alla realizzazione di nuove soluzioni alloggiative, come previsto dalle norme, appare ancora insufficiente. Inoltre è evidente che le informazioni raccolte nel casellario dell’assistenza istituito presso l’Inps non consentano oggi di avere una rappresentazione precisa circa le necessità assistenziali specifiche delle singole regioni. Soprattutto non si riporta, nello specifico, la condizione dei singoli soggetti, affetti da patologie molto diverse tra loro, che, è evidente, non possono ricevere lo stesso tipo di assistenza. Per questo torniamo a chiedere che governo e parlamento rivedano la legge 112/2016 prevedendo l’istituzione di un’anagrafe per i disabili”.

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