AST E PUBLIC COMPANY A TGCOM24, UNA BELLA STORIA DI NATALE

Roma, 23 dicembre 2014 – “Orgoglio operaio” è stato il titolo della trasmissione di “Dentro i fatti”, in onda su Tgcom24, dedicata alla vicenda dell’Ast di Terni e al progetto di azionariato diffuso proposto dal Comitato dei cittadini e sostenuto da Scelta civica. Ne hanno parlato l’operaio Matteo Verticchio e la deputata Adriana Galgano, ospiti negli studi Mediaset di Roma,

che hanno raccontato la vertenza dell’Acciaieria e l’avvio del procedimento di costituzione della public company che porterà lavoratori, imprenditori e cittadini ternani e umbri ad investire nell’azienda favorendo l’attivazione del Fondo strategico italiano e della Cassa Depositi e Prestiti per immettere risorse nuove da destinare al rilancio di Ast. Vicenda che Tgcom24 ha dichiarato di voler continuare a seguire nel suo evolversi.

Verticchio ha raccontato come “quella dell’azionariato diffuso sia, ad oggi, l’unica proposta concreta in campo che punta a far rimanere l’Acciaieria a Terni e in Umbria. Io ho deciso di investire la metà dell’incentivo che ho ricevuto per uscire dall’azienda, ossia circa 30mila euro dei 60mila che mi saranno accreditati, per acquistare 60 delle 2mila azioni da 500 euro l’una che saranno emesse per costituire il capitale sociale della nuova public company. Il premier Renzi ha più volte ripetuto che gli operai chiedono e vogliono – ha continuato Verticchio – questa volta siamo qui per proporre e vorremmo essere ascoltati anche dal Governo”.

A questo proposito la deputata di Sc, Galgano ha rilanciato: “Questa bella storia di Natale vorremmo raccontarla anche al sottosegretario Delrio cui abbiamo chiesto un incontro proprio per portare all’attenzione dell’Esecutivo il progetto di azionariato diffuso che il Comitato dei cittadini ternani sta portando avanti e che come Scelta civica abbiamo appoggiato sin da subito”. “Perdere Ast per l’Italia – ha detto ancora la parlamentare umbra dagli studi di Tgcom24 – significherebbe privarsi di una materia prima d’eccellenza com’è l’acciaio speciale che si dovrebbe acquistare all’estero con un aggravio dei costi del 20% per le aziende e, come prevedibile, con pesanti ricadute economiche per le famiglie che acquistano i loro prodotti”.

E il progetto di azionariato diffuso è, tra l’altro, in linea con le previsioni del Jobs Act appena approvato. “Il testo – ha fatto notare Galgano – intende, infatti, favorire la partecipazione dei lavoratori nelle aziende e quello che si vuole fare con Ast a Terni è proprio questo. Il 29 dicembre il comitato promotore depositerà presso il notaio il programma di sottoscrizione delle azioni  e confido nel fatto che il Governo, non solo voglia entrare nel dettaglio del progetto di azionariato diffuso, ma incentivi i cittadini a collaborare”.

Parlando, poi, del clima di incertezza e di timore che si respira ancora oggi tra gli operai dell’Acciaieria ternana, nonostante la firma dell’accordo con la proprietà, Verticchio è tornato ad evidenziare le criticità dell’intesa. “Ci siamo battuti in prima linea per la fabbrica – ha affermato – Abbiamo portato avanti 35 giorni di sciopero, perdendo anche parte degli stipendi, per ritrovarci con un accordo che taglia 400 posti di lavoro e che porterà alla morte lenta di Ast. A Terni ruota tutto intorno all’azienda e, se viene meno, la città e tutta l’Umbria ne risentiranno”.

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