TASSE AEROPORTUALI, GOVERNO PROCEDA VELOCEMENTE A TAGLIO. A RISCHIO OCCUPAZIONE E COMPETITIVITA’

Roma, 29 aprile 2016 – “Bene le valutazioni che il Governo sta effettuando per riuscire a diminuire le tasse aeroportuali e chiedo che si proceda il più velocemente possibile ma questo è l’ennesimo esempio di una misura decisa senza aver fatto prima le valutazioni di impatto economico. Un errore che, soprattutto in un momento come questo, il Paese non può permettersi: per il futuro esorto, quindi, il Governo a valutare in anticipo le conseguenze di questo tipo di provvedimenti sull’economia nazionale”. Così la deputata del gruppo di Scelta Civica, Adriana Galgano ha replicato al sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro durante la discussione della sua interrogazione in Aula.

“L’incremento di 2,5 euro delle tasse aeroportuali – ha detto ancora – è un provvedimento odioso per vari motivi. Innanzitutto incide pesantemente sui biglietti low cost che permettono, invece, anche a chi ha mezzi limitati di poter viaggiare. Inoltre, mina la competitività dell’Italia in ambito turistico perché riduce la convenienza delle sue rotte rispetto ai paesi concorrenti. Ricordo che la Spagna ha congelato qualsiasi aumento di tasse aeroportuali fino al 2022. Infine, genera, paradossalmente, visto che le risorse sono destinate al fondo per gli ammortizzatori sociali dei lavoratori del trasporto aereo, nuova disoccupazione soprattutto negli scali regionali dove le compagnie low cost, Ryanair in testa, stanno, a causa del nuovo balzello,  tagliando le proprie rotte”.

“E’ il caso, tra gli altri, dell’aeroporto di Perugia – ha sottolineato Galgano – dove sono già state cancellate diverse tratte. Considerando che l’ultimo bilancio della Sase, la società che lo gestisce, si è chiuso con una perdita di 850mila euro, e che il taglio dei voli da parte di Ryanair farà diminuire il numero dei passeggeri, lo scalo umbro rischia di essere declassato da quelli di interesse nazionale. Una eventuale chiusura del San Francesco d’Assisi decreterebbe il totale isolamento dell’Umbria, una regione dove – ha ricordato la deputata – non abbiamo l’autostrada e la rete ferroviaria è rimasta la stessa dall’Ottocento”.

“Non si è mai completato il raddoppio del tratto Spoleto-Campello, di appena dieci chilometri, fermo da quattordici anni – ha affermato – e quello della Spoleto-Terni non si farà perché non ci sono le risorse nonostante si siano già spesi milioni di euro per la progettazione. Per non parlare della Fcu dove sulla tratta Città di Castello-Umbertide, chiusa per motivi di sicurezza, non si sa neanche quando inizieranno i lavori di riqualificazione. In questa situazione già fortemente compromessa, se venisse meno anche l’aeroporto, equivarrebbe a elevare un muro intorno alla regione che diventerebbe davvero irraggiungibile”.

“Chiedo, quindi, al Governo di lavorare velocemente – conclude la deputata – per trovare una fonte di finanziamento diversa per il fondo degli  ammortizzatori sociali dei lavoratori del trasporto aereo”.

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