FASCIA C, AL SENATO PREVALGA INTERESSE GENERALE SU PRIVILEGI DI PARTE

Roma, 22 febbraio 2016 – “Sulla liberalizzazione della fascia C, mi auguro che al Senato il dibattito si concentri, invece, sul reale benessere e sull’interesse dei cittadini”. Così la deputata del gruppo di Scelta Civica, Adriana Galgano nella lettera che ha inviato a tutti i senatori in vista della discussione del ddl Concorrenza. “Le ricerche evidenziano, purtroppo – ha aggiunto – che la crisi sta causando la riduzione degli acquisti di farmaci non rimborsati dal Ssn da parte di famiglie e anziani. Abbassare il prezzo dei medicinali, soprattutto oggi, dovrebbe essere una delle priorità del Governo: primo per tutelare la salute dei suoi cittadini, secondo per una questione di equità e terzo per lungimiranza perché coloro che non si curano oggi, domani andranno ad incrementare la spesa sanitaria nazionale”.

“Con la liberalizzazione dei farmaci di fascia C – ha sottolineato Galgano – si stimola la concorrenza e si riducono i prezzi. A testimoniarlo anche la ricerca condotta da Altroconsumo che evidenzia come con questa misura ‘i cittadini risparmierebbero fino a 600 milioni l’anno’. E il momento di ridurre i prezzi dei medicinali, vista la situazione in cui versano famiglie e anziani, è adesso!”. “Vorrei, anche, ricordare che non esistono rischi per la salute – ha continuato la deputata – perché i farmaci di fascia C sono prescritti dal medico e sono a totale carico dei cittadini. Inoltre, dovunque vengano venduti, compresi parafarmacie e corner della grande distribuzione, è obbligatoria la presenza di un farmacista. Appaiono, quindi, quantomeno curiose, se non offensive per la categoria dei farmacisti – ha detto ancora Galgano – le affermazioni di chi si oppone alla liberalizzazione ‘perché i medicinali non sono prosciutti’. Significa, per caso, sostenere che nelle parafarmacie e nei corner i farmacisti vendano prosciutti?”.

“Segnalo, infine, che nel testo che arriva al Senato dalla Camera – ha concluso la parlamentare – si consente l’ingresso di società di capitale nell’esercizio delle farmacie private e si rimuove il limite delle quattro licenze in capo a una sola società. Niente da dire sui due punti, se fossero accompagnati da una maggiore apertura del settore, in mancanza della quale il rischio è di favorire la concentrazione che godrà di extra profitti a spese dei cittadini. L’esatto contrario, quindi, di quello che ci si aspetta da un provvedimento sulla concorrenza e, soprattutto, da un governo di centrosinistra”.

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